Aprile 2008
LINEE GUIDA COMUNALI
PER LA COSTRUZIONE DI INFRASTRUTTURE STRADALI,
IMPIANTI D'ILLUMINAZIONE PUBBLICA,
OPERE DI VERDE PUBBLICO ED ARREDO URBANO
SOMMARIO
CAPITOLO 1) INFRASTRUTTURE STRADALI
CAPITOLO 2) IMPIANTI D'ILLUMINAZIONE PUBBLICA
CAPITOLO 3) SEGNALETICA STRADALE
CAPITOLO 4) OPERE DI VERDE PUBBLICO
Manuale completo in formato .pdf (10.94 Mb)
APRILE 2008
PREMESSA
Al fine di consentire la verifica degli interventi su suolo pubblico, nonché privato ad uso pubblico, da parte dell’Ufficio Progettazione del Settore A3 del Comune di Carpi in aree di nuova urbanizzazione originate da piani particolareggiati di iniziativa privata, si ricorda che tutte le richieste di Permesso di costruire o Dichiarazioni di Inizio Attività che abbiano come oggetto interventi di nuova costruzione, interventi di ristrutturazione complessiva o comunque tutti gli interventi che comportino la modifica dell’area pubblica o di area che dovrà diventare pubblica, antistante il lotto di intervento, oltre alla normale documentazione progettuale dovranno contenere documentazione dettagliata in merito a:
stato di fatto delle zone adiacenti l’intervento con particolare attenzione alla zona della sede stradale comprendente:
- indicazione del confine di proprietà con evidenziato quanto si intende realizzare su Proprietà Pubblica o su strade private ad uso pubblico;
- definizione della viabilità limitrofa comprendente la segnaletica stradale esistente;
- tipologie di pavimentazione;
-
indicazione delle alberature esistenti compreso tipo di essenze, dimensione, interasse di piantumazione e distanza da strada e fabbricati;
- definizione delle quote planoaltimetriche necessarie in modo da rendere palese lo stato di progetto per il confronto con lo stato attuale;
- documentazione fotografica di quanto oggetto di esame.
Tale documentazione sarà parte integrante del progetto.
N.B.
In caso di contraddizione tra quanto previsto all'interno delle presenti linee guida ed i regolamenti vigenti nel territorio comunale, prevalgono quest'ultimi.
N.d.R
la premessa è tratta, per buona parte, da apposita comunicazione in data 23/02/06, emessa dallo Sportello Unico per l'Edilizia, rivolta ai Tecnici operanti sul territorio, agli Ordini e Collegi Professionali ed ai Tecnici e Amministrativi del Servizio SUE e SUAP, ed avente per oggetto:
DOCUMENTAZIONE NECESSARIA PER IL PARERE UFFICIO
INFRASTRUTTURE-LAVORI PUBBLICI
CAPITOLO 1)
INFRASTRUTTURE STRADALI
PREMESSA
E' necessario precisare che nei paragrafi successivi sono individuati materiali specifici per la realizzazione di pavimentazioni.
Gli esempi riportati non escludono però la possibilità di proporre eccezionalmente materiali alternativi in considerazione dell'ambito in cui sono inseriti gli interventi proposti.
Nel caso del centro storico, ad esempio, si dovrà tener conto dei materiali adiacenti la zona d'intervento.
CARREGGIATA STRADALE
(tavole n.5
- 5.2
)
La larghezza della carreggiata stradale varia a seconda dei parametri progettuali assunti e del conseguente inquadramento nella normativa vigente( D.M. del 05/11/2001 e D.M. 19/04/2006).
I materiali da utilizzarsi sono quelli indicati per qualità e quantità nelle sezioni allegate.
Qualunque tipo di variante alle tipologie indicate, va eventualmente concordata con gli uffici comunali preposti, in sede di progettazione. (vedere anche paragrafo su servizi tecnologici)
SIEPI O RECINZIONI AL DI FUORI DEL CENTRO ABITATO
(tavola n.19
)
Al di fuori del centro abitato il regolamento di esecuzione del nuovo codice della strada prevede all'art.26 disposizioni in merito al posizionamento di siepi o recinzioni che, a seconda dell'altezza, debbono rispettare determinate distanze dal confine stradale come raffigurato nella tavola allegata.
Inoltre lo stesso articolo prevede norme circa la distanza di piantumazione di nuove essenze vegetali, al di fuori del centro abitato, sempre dal confine stradale.
SERVIZI TECNOLOGICI
(tavole n.20
- 21
- 22
- 23
- 23/a
- 26
- 27
- 27/a
)
Le fognature, le reti di gas, acqua, telefoniche, di alimentazione elettrica sono di competenza degli ENTI preposti a cui si rimanda.
E' obbligatorio prevedere all'interno del progetto:
- gli allacciamenti alla rete fognaria delle acque bianche (caditoie, canalette, etc) e delle acque nere dovranno essere eseguiti perpendicolarmente alla strada avendo come recapito un pozzetto della linea stradale principale (se inesistente dovrà essere previsto delle dimensioni opportune in modo da evitare categoricamente allacciamenti non ispezionabili);
all'interno della proprietà, prima dell'immissione in fogna, dovrà essere previsto, sulla linea allacciante, per acque nere o miste, apposito pozzetto di prescrizione; - i cavidotti degli impianti d'illuminazione pubblica;
- · le guaine di protezione degli impianti irrigui, quando questi sottopassano pavimentazioni di qualunque tipo;
- l'effettuazione di cablaggi per la posa di future fibre ottiche, con sezione tritubo e pozzetti dedicati.
Tutte le reti suindicate necessitano di pozzetti d'ispezione di cui si raccomanda la costruzione anche nel caso di predisposizioni per usi futuri, onde garantire nel tempo l'individuazione dei manufatti posati. I chiusini e le griglie dovranno essere in ghisa della classe di portata adeguata al punto occupato all'interno della sede stradale.
PEDONALI
(tavole n.1
- 1A
- 2
- 3
- 4
- 5
- 5.1
- 5.3
- 5.4
- 6
- 6.1
- 6.2
- 6A
- 6A.1
- 6A.2
-
8
- 8.1
- 8.2
- 10
- 10.1
- 10.2
- 12
- 12.1
- 12.2
- 14
- 14A
- 15
- 15A
- 15B
-
15C
- 18
- 18A
- 24
- 25
)
La larghezza minima dei pedonali deve essere pari a mt.1.50, contenuti da cordoli in C.L.S. di cm 12x15x25 con mostra degli stessi di cm 12/14 mentre, in prossimità delle caditoie, massima, possibilmente, di cm 16 (salvo i marciapiedi a raso dove la mostra deve comunque essere di cm 1,5); in corrispondenza degli scivoli destinati all'abbattimento dellle barriere architettoniche tale mostra va azzerata per migliorare la scorrevolezza sulla pavimentazione.
Le cordonate, di qualunque materiale siano, debbono presentare giunti stuccati e stilati; solamente nel caso di manufatti provvisti di incastro tale prescrizione è facoltativa.
Pendenza trasversale massima del 1%, mentre longitudinalmente, in corrispondenza di eventuali abbassamenti di quota, non deve superare l'8% nel rispetto delle regole per l'abbattimento delle barriere architettoniche.
Qualora vi sia lo spazio, nell'eventualità di un attraversamento pedonale come raffigurato nelle tavole 1-1A-2-3-4, è opportuno lasciare inalterata la quota del marciapiede da un lato creando, contemporaneamente, uno scivolo adiacente. Questo discende dal fatto che invalidità particolari, come i portatori di protesi, necessitano della presenza di uno scalino mentre sono in difficoltà ad affrontare uno scivolo; in tale ipotesi è necessario corredare lo scivolo con corrimani metallici aventi lo scopo di separare lo scivolo dal pedonale normale nonché di guida e sostegno per gli invalidi.
Si raccomanda, in questo caso di doppia modalità, l'aumento della larghezza delle zebre di attraversamento portandola almeno a mt.3,00.
Il convogliamento delle acque meteoriche deve essere realizzato mediante cunetta in porfido di cm 20 di larghezza, o altra pietra naturale in casi particolari da vagliare in sede di richiesta, posata a correre con pendenza trasversale coerente all'andamento altimetrico della carreggiata stradale adiacente;
Nei marciapiedi eseguiti in pietra naturale, od in cemento se si tratta di rifacimento di precedenti pedonali nello stesso materiale,, la caldana in cls, dello spessore di cm.10, deve contenere una rete elettrosaldata con maglie di cm 20x20 e ferri del diametro di mm 6.
I marciapiedi in autobloccanti devono essere eseguiti su di uno strato di allettamento in sottovallo o graniglia spaccata formato 3/6 previa posa di tessuto non tessuto a separazione tra l'allettamento e la fondazione sottostante in stabilizzato; il geotessile deve essere collocato anche tra il letto di fondazione e la fondazione medesima.
Costipamento e saturazione superficiale dei pavimenti in autobloccanti sono da effettuarsi nel rispetto delle consuete regole di posa raccomandate nelle voci di capitolato e dai produttori medesimi.
Sempre nel rispetto delle norme sull’abbattimento delle barriere architettoniche, in prossimità di un accesso privato, come un carraio od un cancelletto di abitazione, la pendenza trasversale non deve superare l'1% mentre quella longitudinale l'8% come per gli abbassamenti suddetti.
In prossimità di incroci le zebre degli attraversamenti pedonali, di larghezza non inferiore a mt.2,50, devono rispettare la distanza minima di mt.5.50 dalla linea d'arresto (segnaletica orizzontale), compresa, corrispondente normalmente al filo esterno del marciapiede stradale intersecante la strada in oggetto.
Nel caso di attraversamenti pedonali rialzati si rimanda alla tavola allegata.
L'aspetto altimetrico svolge un ruolo importantissimo per cui il pedonale deve essere realizzato partendo dalle quote stradali da cui, nel rispetto delle pendenze dettate dalle tavole allegate a cui si rimanda, derivano conseguentemente le quote delle soglie di accesso alle proprietà.
Le aree di parcheggio non devono essere realizzate con pedonali collocati sul retro di queste, cioè in posizione interposta tra il parcheggio e la carreggiata, per l'ovvia pericolosità di questa soluzione tecnica derivante dal contrasto che si verrebbe a creare tra le manovre veicolari ed i pedoni difficilmente visibili. Casi eccezionali e particolari in zone di vecchia edificazione saranno valutati di volta in volta.
ATTRAVERSAMENTI PEDONALI ED INCROCI RIALZATI
(tavole n.1
- 1A
- 2
- 3
- 4
- 6
- 6.1
- 6.2
- 6A
- 6A.1
- 6A.2
- 7
- 7A
- 8
- 8.1
- 8.2
- 9
-
10
- 10.1
- 10.2
- 11
- 12
- 12.1
- 12.2
- 13
- 14
- 14A
- 15
- 15A
- 15B
- 15C
- 18A
)
Debbono essere posizionati a non meno di mt.5.50 dalla linea d'arresto (segnaletica orizzontale), compresa, corrispondente normalmente al filo esterno del marciapiede stradale intersecante la strada in oggetto, come già descritto in precedenza.
Sono da eseguirsi secondo gli schemi tecnici allegati sintetizzabili in tre tipi:
- in cubetti di porfido e marmo bianco;
- in autobloccanti, colorati, in cls;
- in asfalto con segnaletica orizzontale di colore bianco-rosso con resina bicomponente e tipo di posa "gocciato".
Il campo di applicazione dell'uno o dell'altro modello sono da decidersi in funzione dell'ambito territoriale e della compresenza di scuole o centri d'interesse per cui si ritenga opportuna una maggior evidenziazione delle zebre di attraversamento.
Le rampe di salita dovranno essere di metri 1 di lunghezza, avere un dislivello di 7 cm rispetto alla pavimentazione normale per poi raggiungere il centro dell'attraversamento con una pendenza dell'1%.
Nel caso di incroci rialzati, come raffigurato nella tav.18A, le rampe di salita dovranno essere sempre di mt.1 di lunghezza, avere un dislivello di 7 cm rispetto alla pavimentazione normale per poi salire ulteriormente di cm 2 in modo da raggiungere la quota della pavimentazione rialzata.
Le cordonate rivolte verso la carreggiata dovranno presentare una mostra di almeno 5 cm in modo da consentire la salvaguardia dal traffico veicolare delle eventuali aiuole perimetrali.
Tale mostra potrà variare in aumento quando in corrispondenza zone di compluvio verso le caditoie, rispettando la pendenza dello 0,002 % (2cm/10mt) prescritta per lo scolo delle acque meteoriche in cunetta.
Il rialzo potrà essere eseguito in :
- cubetti di porfido, prevedendo fasce di cubetti in marmo bianco in corrispondenza degli attraversamenti pedonali.
- In masselli autobloccanti per uso stradale, di cm.8 di spessore alla stregua degli attraversamenti rialzati, del formato opportuno allo schema di incrocio prescelto; a titolo di esempio, nel casi di incrocio a rotatoria, il formato dei masselli autobloccanti dovrà essere scelto tra quelli più consoni alla posa in aree di forma circolare.
In ambo i casi, onde evitare equivoci, si consiglia di indicare nelle tavole progettuali i formati prescelti e lo schema di posa che si intende adottare.
A seconda della localizzazione dell'incrocio questo potrà essere eseguito con modalità riconducibili ai particolari costruttivi degli attraversamenti. Inoltre ulteriori casi particolari potranno essere valutati di volta in volta dagli uffici comunali competenti.
La raccolta delle acque piovane dovrà essere effettuata normalmente ai lati dell'incrocio in corrispondenza del bordo esterno del pedonale e dell'aiuola, se presente, in modo da evitare il compluvio a ridosso delle recinzioni.
La quota del punto più alto, normalmente al centro dell'incrocio, o sulla circonferenza del nocciolo se non calpestabile, sarà ricavata salendo con pendenza del 2,5% a partire dalla pavimentazione adiacente le cordonate delle aiuole o dei pedonali perimetrali. Casi particolari potranno essere valutati di volta in volta.
PISTE CICLOPEDONALI
(tavole n.15A
- 15B
- 15C
- 16
- 17
)
Le prescrizioni a cui attenersi sono pressoché le medesime dei pedonali confermando la pendenza trasversale massima pari all' 1% , ma larghezza non inferiore a mt 3.00 per piste bidirezionali collocate a fianco delle recinzioni, mentre con larghezza pari a mt.4.00 per piste all'interno di aree verdi.
La colorazione degli autobloccanti, in rosso e grigio, deve essere realizzata secondo quanto prescritto dagli schemi esemplificativi.
Le aree di parcheggio non devono essere realizzate con piste ciclabili collocate sul retro di queste, cioè in posizione interposta tra il parcheggio e la carreggiata, per l'ovvia pericolosità di questa soluzione tecnica derivante dal contrasto che si verrebbe a creare tra le manovre veicolari ed i ciclisti. Casi particolari in zone di vecchia edificazione saranno valutati di volta in volta.
PARCHEGGI
(tavole n.1
- 1A
- 2
- 3
- 4
- 5
- 5.3
- 14
- 14A
- 14B
- 15
- 15A
- 15B
- 15C
)
I parcheggi devono avere una pendenza pari al 2,5% confluente verso la carreggiata stradale dove si trova la cunetta di scolo in porfido. Naturalmente questa soluzione potrà subire variazioni nel caso di interventi in zone già edificate ove l'andamento altimetrico del terreno non permettesse quanto indicato; quindi solo in casi particolari e giustificati tale pendenza può essere invertita ossia discendere dalla carreggiata verso il cordone di contenimento degli stalli di sosta; solo in questo caso specifico nel punto di compluvio che viene a crearsi a fianco del cordolo di chiusura del parcheggio, adiacente al pedonale od all'aiuola, è necessaria la cunetta di scolo in porfido per il convogliamento delle acque meteoriche.
A monte del parcheggio si trova il cordolo in cls avente una mostra di cm 12/14 mentre, a valle, il confine di carreggiata deve essere contraddistinto mediante la posa di analogo cordolo in cls di contenimento posto ad una quota superiore di cm 1.50 rispetto la necessaria cunetta di porfido adiacente.
I cordoli stradali che delimitano le aiuole o i parcheggi o gli ingressi dei passi carrai devono sempre avere una mostra di cm 12/14, ed avere angoli arrotondati con raggio minimo di cm 50.
I parcheggi di nuova realizzazione in prossimità di incroci, devono rispettare la distanza di mt.5.50 dall’allineamento del filo esterno del marciapiede stradale della strada intersecante (vedi art. 158 del Codice della Strada).
La pavimentazione deve essere realizzata in autobloccanti colorati secondo le prescrizioni grafiche indicate.
Se gli autobloccanti vengono proposti del tipo drenante, debbono essere in cls mentre è vietato l'uso di manufatti in plastica; non debbono essere seminate essenze prative ma la saturazione superficiale deve avvenire con inerti di adeguata granulometria, costipati in modo da non risentire delle manovre veicolari di parcheggio.
I posti per invalidi debbono essere sempre realizzati con sestini autobloccanti in modo da garantire la massima praticità e scorrevolezza per l'uso di eventuali carrozzine evitando in tal modo qualunque inciampo a scapito del disabile.
E' indispensabile all'interno delle opere di urbanizzazione dei nuovi piani particolareggiati, negli altri casi quando le dimensioni della sede stradale lo permettano, prevedere un franco di manovra, avente larghezza massima di 1 metro, tra il parcheggio ed il bordo della carreggiata in modo da rendere più sicura la reimmissione dei veicoli in quest'ultima.
AIUOLE
(tavole n.1
- 1A
- 2
- 3
- 4
- 5
- 5.4
- 14
- 14A
- 15
- 15A
- 15B
- 15C
)
Le aiuole debbono configurarsi mediante la posa di cordoli in cls secondo gli schemi grafici allegati.
Le dimensioni debbono tenere conto delle intenzioni progettuali circa le essenze di nuova piantumazione.
In particolare le nuove aiuole, secondo la loro larghezza, saranno destinate:
- ad area pavimentata se inferiori a mt. 1.00
- a prato se comprese tra mt.1.00 e mt.1.50
- a piantumazione alberi ed arbusti se superiori a mt.1.50
Quando possibile è auspicabile che le superfici pavimentate a monte delle aiuole convoglino l'acqua piovana all'interno delle medesime in modo da evitarne l'inutile dispersione.
Il terreno da apportare nelle nuove aiuole deve essere di superficie, proveniente da strati fertili e dello spessore secondo le indicazioni degli schemi allegati.
Per qualunque altra prescrizione sull'argomento si rimanda al CAPITOLO 4 - VERDE PUBBLICO
PASSI CARRAI
( tavola n.15
- 15A
- 15B
- 15C
- 18
- 19
)
In applicazione dell'art.46 del Regolamento di esecuzione del Nuovo Codice della Strada (art.22), i nuovi passi carrai, in prossimità di un incrocio, devono rispettare le prescrizioni seguenti:
- la costruzione dei passi carrabili è autorizzata dall'ente proprietario della strada nel rispetto della normativa edilizia e urbanistica vigente.
- Il passo carrabile deve essere realizzato osservando le seguenti condizioni:
- deve essere distante almeno 12 metri dalle intersezioni e, in ogni caso, deve essere visibile da una distanza pari allo spazio di frenata risultante dalla velocità massima consentita nella strada medesima;
- deve consentire l'accesso ad un'area laterale che sia idonea allo stazionamento o alla circolazione dei veicoli;
- qualora l'accesso alle proprietà laterali sia destinato anche a notevole traffico pedonale, deve essere prevista una separazione dell'entrata carrabile da quella pedonale
- deve essere segnalato mediante l'apposito segnale di cui all'art.120 del Regolamento di esecuzione del C.d.S.
- nel caso in cui i passi carrabili, come definito dall'art.3, comma 1, punto 37), del codice, rientrino nella definizione dell'art.44, comma 4, del decreto legislativo 15 novembre 1993, n.507, nella zona antistante gli stessi vige il divieto di sosta, segnalato con l'apposito segnale di cui alla figura II.78. In caso contrario, il divieto di sosta nella zona antistante il passo medesimo ed il posizionamento del relativo segnale, sono subordinati alla richiesta di occupazione del suolo pubblico che, altrimenti, sarebbe destinato alla sosta dei veicoli, in conformità a quanto previsto dall'art.44, comma 8,del citato decreto legislativo 507/93.
- Qualora l'accesso dei veicoli alla proprietà laterale avvenga direttamente dalla strada, il passo carrabile oltre che nel rispetto delle condizioni previste nel comma 2, deve essere realizzato in modo da favorire la rapida immissione dei veicoli nella proprietà laterale. L'eventuale cancello a protezione della proprietà laterale dovrà essere arretrato allo scopo di consentire la sosta, fuori dalla carreggiata stradale, di un veicolo in attesa d'ingresso. Nel caso in cui, per obbiettive impossibilità costruttive o per gravi limitazioni della godibilità della proprietà privata, non sia possibile arretrare gli accessi, possono essere autorizzati sistemi di apertura automatica dei cancelli o delle serrande che delimitano gli accessi. E' consentito derogare dall'arretramento degli accessi e dall'utilizzo dei sistemi alternativi nel caso in cui le immissioni laterali avvengano da strade senza uscita o comunque con traffico estremamente limitato, per cui le immissioni stesse non possono determinare condizioni di intralcio alla fluidità della circolazione.
- E' consentita l'apertura di passi carrabili provvisori per motivi temporanei quali l'apertura di cantieri o simili. In tali casi devono essere osservate, per quanto possibile, le condizioni di cui al comma 2. Deve in ogni caso disporsi idonea segnalazione di pericolo allorquando non possono essere osservate le distanze dall'intersezione.
6. I comuni hanno la facoltà di autorizzare distanze inferiori a quelle fissate al comma 2, lettera a), per i passi carrabili già esistenti alla data di entrata in vigore del presente regolamento, nel caso in cui sia tecnicamente impossibile procedere all'adeguamento di cui all'articolo 22, comma 2, del codice.
------------------
Le ali di sostegno in cls o muratura delimitanti i passi carrai, in presenza di fossi e non, debbono essere costruite in modo da non superare la quota altimetrica del ciglio stradale inteso come bordo della carreggiata adiacente la banchina.
DISSUASORI DI SOSTA
(tavola n. 29
)
Se esiste la necessità di collocare dei dissuasori di sosta si prescrive l'utilizzo del modello codificato come raffigurato nelle tavole del presente manuale.
Si tratta infatti di modello largamente usato dall'Amministrazione Comunale stessa, realizzato in acciaio zincato e verniciato, di colore grigio micaceo, provvisto di bande rifrangenti in pellicola retroriflettente ad alta intensità luminosa, classe 2, dei colori prescritti dal Codice della Strada.
Per le misure del manufatto si rimanda alla tavola citata mentre il sesto d'impianto deve essere pari a mt.2.00. Tuttavia si ricorda che la posa di tali manufatti è soggetta al parere della Polizia Municipale e non può essere decisa in modo arbitrario.
CADITOIE E CANALETTE
(tavola n.1
- 1A
- 2
- 3
- 4
- 21
- 22
- 23
)
Le caditoie in uso a Carpi, ed ammesse come modello, sono di due tipi, come visibile negli schemi grafici riportati, e cioè:
- tipo Carpi per le zone del territorio dove esiste già questo tipo di griglia per cui i nuovi interventi debbono uniformarsi ad esso.
- tipo Montini per le altre zone di nuova edificazione
Entrambi i modelli possono essere montati su pozzetti realizzati in opera oppure con prefabbricati da rinfiancarsi in modo da ottenere gli spessori indicati per le pareti ed il fondo.
Tali pozzetti debbono essere collegati alle fognature tramite sifone realizzato considerando le necessarie operazioni di pulizia e manutenzione.
In particolare il sifone deve realizzarsi con curva in P.V.C. del diametro di cm 140 a 90°, sfilabile all’interno del pozzetto, e con una decantazione di almeno cm 30 dal tubo del sifone al fondo pozzetto.
La ghisa della caditoia deve essere murata con la stessa pendenza della cunetta stradale onde evitare improvvisi avvallamenti all'interno della carreggiata.
L'interasse tra le caditoie non può superare i 25 mt, e gli allacciamenti fognari tramite pozzetti, escludendo perciò innesti non ispezionabili, debbono essere perpendicolari alla sede stradale onde evitare allacciamenti diagonali od in contrasto con la direzione del flusso di scarico principale. Le canalette di scolo, delle dimensioni opportune a seconda del punto occupato all'interno della sede stradale, debbono ispirarsi allo schema allegato ed essere allacciate con la stessa filosofia delle caditoie, ossia prevedendo gli accorgimenti per la loro sifonatura.
La pendenza longitudinale della cunetta per lo scolo delle acque meteoriche non deve superare lo 0,002 % (pari a cm 2 ogni 10 metri). Se in particolari condizioni fosse necessaria la formazione di punti di colmo tra le caditoie, questi debbono coincidere con la quota altimetrica delle cordonate adiacenti come ad esempio quelle a separazione tra la carreggiata ed i parcheggi. Tutti i particolari costruttivi debbono rispettare le prescrizioni grafiche allegate.
ILLUMINAZIONE PUBBLICA
(tavole n. 20
- 26
- 27
)
Per i manufatti infrastrutturali relativi agli impianti d'illuminazione pubblica si rimanda ai particolari costruttivi allegati ed al CAPITOLO 2 dedicato.
Si sottolinea però l'importanza di ubicare i plinti prefabbricati od in opera, per la posa dei punti luce della pubblica illuminazione, in modo tale che il palo metallico, una volta inserito nella fondazione, sia d'impedimento minimo per i pedoni, in presenza di pedonale, o per i ciclisti se collocato al servizio di una pista ciclopedonale.
In caso di punto luce all'interno delle aiuole si raccomanda inoltre di occupare il minor spazio possibile, all'interno delle medesime, tenendo nella dovuta considerazione lo sviluppo radicale delle essenze di progetto adiacenti. A questo proposito si ricorda di collocare i punti luce evitando ogni interferenza con le nuove alberature in modo da ottimizzare l'efficacia della proiezione luminosa al suolo.
Lo spostamento di pali d'illuminazione esistenti, a seguito di costruzione di nuovi passi carrai, pedonali, parcheggi, recinzioni etc, è completamente a carico del richiedente che dovrà farne esplicita richiesta all'ufficio comunale di competenza attenendosi a tutte le prescrizioni da questo impartite.
CAPITOLO 2)
IMPIANTI D'ILLUMINAZIONE PUBBLICA
Le caratteristiche da osservare per la costruzione degli impianti d'illuminazione pubblica, secondo i parametri adottati dall'Amministrazione Comunale di Carpi, sono così sintetizzabili:
- SOSTEGNO: palo rastremato trafilato senza saldature alle rastremature, completo di foro entrata cavi e asola per morsettiera.
H (altezza palo)
L (larghezza strada) Es. tipo 127/9000mm (diam/altezza) - strada L= 8m
- ARMATURA STRADALE: corpo e copertura in fusione d’alluminio, riflettore in alluminio brillantato ad alta efficienza, rifrattore in vetro piano, classe di isolamento IIA con sezionatore. Cablaggio con lampade S.a.p. (100-150w). Conforme L.R. 19/03. (modelli da concordare con U.T. Comunale).
- MORSETTIERA: da inserire nell’asola palo per derivazione linea palo classe isolamento IIA.
- LINEA ELETTRICA DORSALE: costituita da conduttori unipolari tipo FG7 0,6 -1kV sezione 1x16 mmq.
- LINEA SALITA PALO: costituita da conduttori unipolari tipo FG7 0,6 -1kV sezione 1x2,5 mmq.
- QUADRO DI COMANDO: costituito da regolatore di flusso statico e apparecchiature per il comando accensione/spegnimento.( Es. tipi: Conchiglia – Reverberi – Alintel). Potenzatot = p.lampada x n.lampade x 25%.
- CAVIDOTTO: costituito da tubo in polietilene doppia parete diam. 125mm, posato a una profondità di 500mm (estradosso)
- POZZETTO DI DERIVAZIONE: pozzetto prefabbricato in cls senza fondo dim. 400x400mm, completo di lapide in ghisa (125Nmarciapiede – 250Nsu strada 500mm dal marciapiede – 400Ncentro strada).
- BLOCCO DI FONDAZIONE: monolitico in cls dosaggio 3qli/mc dim. adeguato altezza palo, diam. tubo + 80-100mm diam.palo.
NOTE:
Interdistanza p.luce= H (altezza palo) x 3 – 3,5
Geometria: unilaterale= L (larghezza strada / H (altezza palo) = 1
quinconce= L (larghezza strada / H (altezza palo) = 1,5
Distanze: cordolo=500mm – banchina 1500mm
Caduta di tensione
5%
Calcolo illuminotecnico: luminanza media prevista dalla normativa tecnica
Dichiarazione di Conformità fine lavori
ELABORATI PROGETTUALI
- RELAZIONE TECNICA:
- descrizione impianto
- calcoli dimensionamento condutture
- calcoli illuminotecnici
- COMPUTO METRICO
- DISEGNI:
- planimetria geometria impianto
- distribuzione elettrica
- particolari costruttivi
- fondazioni
- cavidotti
- app.illuminanti
- sostegni
- quadro elettrico
CAPITOLO 3)
SEGNALETICA STRADALE
(tavola n. 28
)
Le caratteristiche da osservare per la realizzazione della segnaletica stradale, secondo i parametri adottati dall'Amministrazione Comunale di Carpi, sono così sintetizzabili:
- Tutti i segnali devono essere rigorosamente conformi ai tipi, dimensione, misure e caratteristiche stabilite dal DPR 16/12/1992 N. 495 (Regolamento di esecuzione e di attuazione del Nuovo Codice Della Strada).
- I supporti dei segnali stradali devono essere realizzati in lamiera di alluminio omogeneo semicrudo, puro al 99% dello spessore non inferiore a 25/10 di mm. con bordo di irrigidimento realizzato a scatola, attacchi U.N.I. senza fori, verniciati a fuoco con malto sintetico.
- Le saldature ed ogni altro mezzo di giunzione fra segnale ed i suoi elementi strutturali, attacchi e sostegni dovranno mantenersi integri ed immuni da corrosione per tutto il periodo di vita utile garantita per ciascun tipo di pellicola retroriflettente.
- I posti per disabili previsti devono invece avere la larghezza di cm. 320 (190 cm. per l’auto e 130 di spazio libero laterale), la vernice utilizzata deve essere di colore giallo rifrangente. La larghezza delle linee è sempre di cm. 12 mentre la larghezza delle zebrature relative allo spazio laterale è di cm. 50 (50 cm. di pieno alternati a 50 cm. di vuoto).
- Le linee longitudinali di mezzeria e di margine previste devono avere la larghezza di cm. 12 e devono essere di colore bianco rifrangente.
- La linea trasversale posta in corrispondenza del segnale fig. 37 “Fermarsi e dare la precedenza” deve essere tracciata nella posizione più avanzata possibile, avere una larghezza di cm. 50 ed essere preceduta dalla scritta STOP (fig. 441/b). Sia la linea che la scritta devono essere di colore bianco rifrangente.
- La linea trasversale posta in corrispondenza del segnale fig. 36 “Dare la Precedenza” è formata da triangoli con punta rivolta verso i conducenti (possibilmente con base di 50 cm. ed altezza di 70 cm.) di colore bianco rifrangente.
- Gli attraversamenti pedonali sono evidenziati sulla carreggiata mediante zebrature con strisce bianche parallele alla direzione di marcia dei veicoli, di lunghezza non inferiore a 2.50 m, sulle strade locali e su quelle urbane di quartiere, e a 4 m sulle altre strade; la larghezza delle strisce e degli intervalli è di 50 cm.
- I rallentatori di velocità, o dossi artificiali, devono rispettare quanto prescritto all'art.179 del Regolamento di applicazione del C.d.S. secondo il quale possono essere costituiti da elementi in rilievo prefabbricati in gomma o plastica od in asfalto, a seconda dell'altezza, evidenziati mediante zebrature gialle e nere parallele alla direzione di marcia, di larghezza uguale sia per i segni che per gli intervalli, visibili sia di giorno che di notte. L’altezza ed il materiale del dosso dipendono dal limite di velocità imposto e deve essere opportunamente segnalato dal segnale Fig. 2 “Dosso” e dal relativo limite di velocità Fig. 50 (figure secondo quanto previsto dal Regolamento di Esecuzione del Nuovo Codice della Strada).
In considerazione della particolarità del manufatto rallentatore l'autorizzazione all'impianto è a discrezione dell'Amministrazione Comunale che si riserva di decidere in merito dopo attenta valutazione ambientale.
CAPITOLO 4)
VERDE PUBBLICO
(tavole n. 30
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)
E’ d’obbligo la presentazione dello stato di fatto del luogo d’intervento, con evidenziate le alberature esistenti, siano esse presenti internamente all’area interessata dall’intervento, siano esse esterne all’area di intervento, ma ad essa adiacenti, facenti parte del patrimonio della Pubblica Amministrazione (aiuole, vie, viali, parchi, giardini). Particolare riguardo è necessario prestare alla verifica dell’eventuale presenza in loco di piante sottoposte a tutela.
Qualsiasi Progetto Esecutivo deve contenere un’analisi sul mantenimento o l’eventuale eliminazione delle alberature presenti.
La presentazione del progetto deve prevedere quanto segue:
alberature: scelte tra quelle dell’elenco previsto nella DG 210 del 24.10.2005 “Criteri applicativi per la corretta scelta e relativa messa a dimora di alberi ed arbusti sul territorio del Comune e loro successiva manutenzione”.
Queste dovranno presentarsi di dimensione minima di fornitura 16-18 cm., rizzollate, di forma tipica della specie, allevate con tutor apicale di riferimento, prive di avversità in atto e capitozzature, da collocarsi a dimora con distanze di impianto specificate sempre nel suddetto elenco. In fase progettuale è d’obbligo l’analisi del sito di impianto e la predisposizione di una tavola integrata tra alberi e pubblica illuminazione, verificando contestualmente i luoghi prescelti di posa con l’impianto di illuminazione per evitarne sovrapposizioni e consentire la coopresenza degli impianti senza fastidiose ed onerose gestioni (indicare modello ed altezza del palo);
arbusti: scelti tra quelli dell’elenco previsto nella DG 210 del 24.10.2005 “Criteri applicativi per la corretta scelta e relativa messa a dimora di alberi ed arbusti sul territorio del Comune e loro successiva manutenzione”. Questi dovranno essere di dimensione minima di fornitura in vaso 18 e 24 cm., con distanze di impianto specificate sempre in Delibera di cui sopra;
Le quantità di alberi ed arbusti previsti deriva da indici edificatori; tali quantità devono essere chiaramente riportate e comparabili con quelle previste progettualmente.
Qualora gli indici prevedano un numero di piantumazioni non adeguato allo spazio disponibile, sarà possibile attuare delle formule comparative di compensazione della minor quantità di essenze utilizzate.
aree prative: realizzazione di manto erboso dell’area prativa, utilizzando sementi rustiche in varietà da specificare negli elaborati progettuali, con quantitativi pari a 40 gr/mq previa predisposizione del terreno di coltivo attraverso tutte le lavorazioni necessarie standard per realizzare aree prative (scasso, vangatura, zappatura, integrazione del terreno di coltivo con ammendanti specifici secondo necessità, integrazioni con compost o letami organici maturi, raccolta rottami e residui;
linea irrigua: essendo d’obbligo la manutenzione decennale delle opere di verde, diventa indispensabile predisporre un sistema funzionale di irrigazione delle essenze arboree ed arbustive. Il sistema di gestione di queste deve essere indicato espressamente negli elaborati presentati. Qualora si opti per la realizzazione di una linea irrigua posta in anello (o a più anelli) sul percorso dell’area, realizzata in tubature di polietilene vergine BD 4PN, interrata alla profondità di 40 cm, dimensione minima 1”, si dovrà prevedere ogni 40-50 ml. la realizzazione di una presa a baionetta posto in pozzetto circolare per irrigazioni di soccorso. L’intervento umano completerà questa metodica gestionale attraverso l'utilizzo di gomme erogatrici. Potrà essere predisposta anche solo per l’irrigazione del prato;
linea irrigua alberature e arbusti: essendo d’obbligo la manutenzione decennale delle opere di verde, diventa indispensabile predisporre un sistema funzionale di irrigazione delle essenze arboree ed arbustive. Il sistema di gestione deve essere indicato espressamente negli elaborati presentati. Qualora si opti per la realizzazione di un sistema irriguo centralizzato, dovrà essere predisposto un impianto funzionante, regolato da centralina automatizzata, utilizzando una linea di distribuzione come sopra specificato realizzando una serie di anelli irrigui con propaggini fino alle singole piante o singole aree piantumate, servite di ala gocciolante e gestite da impianto idoneo al caso. Delle linee irrigue previste occorre sempre indicare in planimetria il punto di prelievo (contatore, pozzo ecc.) indicandone inoltre anche l’eventuale numero di utenza.
Ogni albero dovrà avere a disposizione una superficie minima libera, realmente drenante, pari ad almeno mq. 4, avente il lato minore di minimo 2 ml., da realizzarsi sia attraverso il mantenimento di sezione di terreno vegetale libero, sia mediante l’inserimento di griglie drenanti in profilato metallico antitacco, carrabili ed ispezionabili, con foro centrale idoneo allo sviluppo del tronco, cui sottoporre tessuto di contenimento e ghiaia per drenaggio.
E’ d’obbligo il rispetto delle distanze da impianto come da codice civile, secondo lo sviluppo della chioma delle alberature utilizzate, privilegiando però distanze anche a questo superiori, e da codice della strada. L’Art. 26 comma 6 del Codice della Strada, recita espressamente quanto segue: “la distanza dal confine stradale, fuori dai centri abitati, da rispettare per impiantare alberi lateralmente alla strada, non può essere inferiore alla massima altezza raggiungibile per ciascun tipo di essenza a completamento del ciclo vegetativo, e comunque non inferiore a ml. 6”
Evitare il costipamento del terreno al piede di alberature esistenti (per una superficie minima pari alla proiezione di chioma sul terreno) e la modifica della quota di terreno esistente nelle adiacenze di una alberatura per la medesima superficie (comunque almeno pari a mq. 9), come vietata è qualsiasi sorta di accantieramento nelle adiacenze di piante o il fissaggio di strutture a piante in vegetazione (si vedano allegati grafici all’uopo predisposti).
Al riguardo, sono stati appositamente predisposti specifici elaborati grafici (tavole 30 – 31 – 32).
INDICAZIONI PER UNA ADEGUATA SCELTA DELLE SPECIE DI IMPIANTO
| Specie e varietà alberature consigliate | Distanza di impianto in metri |
| Acero buergerianum o trilobato | 6 - 8 |
| Acero campestre e A. campestre “Elsijrk” | 6 - 8 |
| Acero platanoide e A. platanoide “Columnaris” | 10 - 6 |
| Acero platanoide “Crimson King” | 6 |
| Bagolaro o Celtis australis o C. occidentalis | 12 |
| Carpino bianco e Carpino colonnare | 6 |
| Farnia o Quercus peduncolata o Q. cerris (Cerro) | 12 |
| Frassino meridionale e maggiore | 10 |
| Frassino meridionale e maggiore | 6 |
| Gelso bianco e nero | 8 |
| Melo selvatico e var. antiche | 8 - 6 |
| Olmo campestre | 12 |
| Ontano napoletano | 6 – 8 |
| Pero selvatico e calleriana “Chantecleer” | 8 - 6 |
| Platano | 12 |
| Salice bianco | 8 (solo vicino a rivi e corsi d’acqua) |
| Tiglio (secondo varietà) | 8 - 12 |
| Zelkova | 10 |
Inoltre, per spazi particolarmente stretti e sesti ravvicinati (ad esempio parcheggi con aiuole modeste o impianti vicini ad edifici, strutture ecc.) sono indicate le seguenti specie, da collocarsi a distanze comprese tra i 5 ed i 6 metri:
Bressonetia papyrifera, Clerodendron tricothomum, Corylus colurna, Koelreuteria paniculata, Parrotia persica.
Le uniche conifere di cui si consente l’impiego sono il sTaxus baccata (in talune situazioni) rari inserimenti di Cedro atlantica “Glauca”, la Metasequoia gliptostroboides ed il Gingko biloba sterile o maschio garantito. Per tali essenze la distanza minima d’impianto è di mt. 8.
Arbusti di cui si consiglia l’impiego, sia autoctoni che esotici o naturalizzati:
Abelia, Acero campestre cespuglio, Berberis spp, Carpino bianco c, Deutzia, Filadelfo, Fior di pesco (Cydonia), Forsythia, Kerria, Ligustro, Lonicera, Nocciolo, Prugnolo, Rose, Salici, Sanguinello e Cornus in genere,Prunus, Syringa, Spiraea, Viburno spp, Weigelia in specie e varietà, ed anche altre specie di comprovata rusticità al terreno ed al sito di impianto, con distanze di impianto variabili e con quantitativi per mq. da 2 a 3 a seconda delle situazioni e delle dimensioni di fornitura.
Nel caso invece di realizzazione di siepe in “filare”, la distanza d’impianto sarà compresa tra 0,8 e 1,2 mt., a seconda della Specie e delle dimensioni di fornitura
Sono consentite modeste variazioni in casi particolari e motivati
In allegato sono presenti elaborati grafici esplicativi circa la corretta scelta e la corretta messa a dimora di alberature ornamentali.
